James e Nihe-diario+saint clouny
(>Saint Clouny -pomeriggio di oggi) Rettifichiamo sulle gioie non esistono, va. Segue quindi Emile, cercando di ritrovare informazioni dagli albori, fino al recente. Fatto sta che se le prime cose non sortiscono effetto, il nome di Greyson riaccende una lampadina in Emile che è ben felice di vedere, sebbene il fatto che sia allarmato non è che gli faccia piacere, ma è l’ennesimo sguardo dubbioso verso Nihe, che si tramuta d’intesa a spingerlo a seguire il bibliotecario fino alla meta, tra quelle parole che incamera e per la quale presta attenzione di conseguenza. E d’altronde il fatto che non debbano cercare un Greyson per mari e monti è sempre una buona cosa, un tassello in meno di cui doversi più o meno uccupare. Lo segue tra gli scaffali, ormai ignorandoli per quanto possibile, sino alla stanzetta chiusa a chiave che viene poi aperta. [ Gli doveva la carriera nel senso che già all’epoca i suoi studi erano discutibili a tal punto da tenerlo lontano?] la domanda lecita che fa ad Emile. [Lei non ha idea di cosa si occupassero prima?] Dolohov e Greyson prima del cambiamento. Le artiche che ricercano la figura di Nihe scuotendo il capo quando si mette a scavare tra i fascicoli, fino ad estrarne poi quell’immagine, il bacile sul piedistallo e l’interrogativo sotto la scritta, [Ma è spagnolo…] quel che ne sovviene dalla scrittura sottostante, [la fontana della giovinezza] se ne va per un’idea, tornando per un momento su Nihe, [Indovina che lingua si parla in Perù?] giusto per . [Lei crede che esista? O che visto che Greyson si occupasse di Elisir Curativi, la cercasse nella speranza di curare qualcosa di specifico?] tutte domande serie quelle che sorgono, accordandosi neanche a dirlo alle parole di Nihe sul libro e sulla possibilità di risalirvi. [Posso?] allungando la mano verso il foglio illustrato dopo che Nihe se lo è squadrato per bene, che se ceduto verrebbe guardato anche sul retro, [E non c’è nient’altro tra quei documenti di utile?] chiede, meglio non tralasciare niente.
21:21 7/6 Nihe_Spooner (Loggia-pomeriggio di oggi) Se c’è una cosa che ha imparato negli anni è sicuramente come tenere una bella maschera tronfia in viso, nascondendo al meglio ogni piccola insicurezza all’interno del gentiluomo. Ora. La possibilità di morire infetto è sicuramente grande fonte di insicurezze ma mai quanto l’incanto che argina il problema (in teoria) del cristallo stesso. Tutte e due le possibilità gli fanno anzi parecchio schifo e deve convivere con sto magone fino a che non si prospetterà una soluzione migliore. Ma appunto, chi vuole mostrare qualcosa? Non certamente lui. L’unico sentore sono quelle occhiaie sotto i suoi occhi, di solito assenti e che invece lo segnano quest’oggi, ma è anche periodo di esami a scuola, e non c’è pace per il maligno in fondo. Per il resto, si presenta a James come sempre. Una veste verde scuro in broccato dall’ordito che somiglia a tanti fleur-de-lis (per stare in tema con la scampagnata di oggi?) neri. I perfetti ricciolini che gli ricadono sul volto e quel sorriso dall’aria arrogante che l’accompagna ad ogni riunione. «Diamoci da fare, dunque.» senza mezzi termini, tirandosi appena le maniche lunghe come a rimboccarsele, prima di impugnare la bacchetta e concentrarsi sul diarietto di cui vogliono conoscere il contenuto, probabilmente celato da probabilmente un phi revelio di cui non sanno la parola d’ordine nè il movimento ad essa associato. Quindi perchè non bruciare un po’ le tappe e provare con un sigillo? «prima di tutto, la valenza di un concetto che si opponga a quel che vogliamo ottenere. Noi vogliamo conoscere ciò che c’è qui dentro, scoprire...quindi, nascosto...segreto...arcano...» un rapido conto a mente (grazie Calliope che hai scelto di fare la prova dell’Hog.war.ts con noi e ci hai fornito queste capacità) che lo porta al numero 7 di questo ultimo concetto. 7, che conta due dal cinque come il suo valore speculare, il 3. Quindi…*signo* non verbale, immaginandosi un triangolo che si traccia sulla copertina del diario stesso. La bacchetta che si muove a disegnarlo, avvicinandosi abbastanza perchè sia abbastanza piccolo da stare sulla copertina del diarietto. Si concentra sulla forma geometrica a tre lati, finchè non la vede apparire dove la vuole. Poi, ironia della sorte, ha già in mente l’incanto che ha valenza sette da usare. Non è arrivato impreparato, insomma. Un «phi revelio» sul diario,senza movimento particolare se non puntare l’oggetto stesso perchè sa che con un sigillo non serve, è la formula che conta oltre alla forma geometrica. L’incanto però, è associato alla valenza e al significato opposto. Allo scoprire, sigillare l’arcano con il triangolo e trovare quello che cerca nel diario, libero dal concetto che ha bandito da esso. Un phi revelio che invece di celare, rivela, immaginandosi le scritte comparire sotto i loro occhi, sperando d’aver sigillato il concetto di segreto al meglio e concentrandosi su questa opposizione, questo risultato che riveli a loro tutti i segreti di quelle paginette che hanno davanti.
21:23 7/6 James_Dashkov (Loggia-pomeriggio di oggi)Siamo alla loggia, il principio di tutto e forse anche la fine volendo, chissà. In compagnia di Spooner in quello che è il salottino predisposto per gli incontri. E’ alzato, un braccio piegato verso l’interno e l’altro sollevato a reggere un bicchiere di bourbon. Fronteggia Nihe, lo osserva senza apparente interesse, come fosse mobilio e irrilevante, quindi del tutto normale nella sua consuetudine. Fa sfoggio di abiti neri, sobri, sebbene lui sia per quei colori appariscenti e in particolare il rosso che tanto si sposa bene con la sua carnagione eterea e bianchissima quasi simile alla neve. Sbarbato e con un leggero odore di agrumi a circondarlo. Mantello e bacchetta al loro posto, monili unici di sempre tra l’anello della Loggia e quello regalatogli da Jason con tanto di rubino. Le artiche che scorrono sulla tappezzeria, il mobilio antico e perfettamente tirato a lucido, la mano costeggia le labbra con il liquido ambrato sorseggiandolo lentamente, per poi tornare su Spooner, osservandolo in quel suo da farsi con il diario, « Prego solo non siano altre parole sconclusionate ma ci sia qualcosa di interessante lì dentro» riferito a libro/diario che l suo Specialis Revelio ha ben messo in mostra la presenza di una protezione di natura Aritmantica già preventivata conoscendo Killian, prendendosi secondi di silenzio in cui permette e concede all’altro di adoperarsi per fare ciò che deve, prima di riprendere parola, «Credi caveremo qualcosa in Francia?» domanda lecita, «sono passati molti anni da quando Dolohov ci ha studiato , ci sono stati parecchi cambiamenti alla Sant Clouny da allora » il tono di voce fermo, leggermente roco, «e ci serve qualcuno che sia lì dentro da tempo sufficiente per ricordarsi di lui» solo quello, permettendo all’altro di fare quel che deve nel silenzio assoluto, sperando solo che ottenga gli effetti sperati.
FATO
Il vecchio diario rilegato in pelle e avvolto dal cordoncino di cuoio ha l`aria di averne passate tante. È logoro, rattoppato e opacizzato dall`usura eppure qualcuno ha pensato bene che fosse necessario sigillarlo, perché i segreti che contiene sono troppo oscuri per essere esposti alla luce. Eppure quel sigillo aritmantico va ad intaccare il volere del vecchio padrone del quaderno. Apparentemente, non accade nulla. Ma se Nihe o l`altro apriranno il quaderno, noteranno che al posto di vecchie pagine ingiallite e vuote ora ci sono muri di parole scritte con una scrittura piccola e contratta, difficile da leggere a causa del vecchio inchiostro un po` sbiadito e un po` sbaffato. Ci vorrebbe molto tempo per capire tutto. Sono più che altro alcune sottolineature e alcuni disegni che risaltano agli occhi. Schemi di rituali aritmantici, appunti sui livelli di azione di numeri e rune, la sagoma di un uomo il cui corpo sembra far parte di un rituale, tanto è coperto da simboli. Non è niente di effettivamente concreto, o meglio, sono studi e appunti, ipotesi, resoconti di esperimenti, tutti andati male da quanto riportano le parole aggiunte in un secondo momento accanto al numero dell`esperimento: "non riuscito". I tecnicismi e le varianti sono qualcosa di paragonabile ad appunti di chimica di un ricercatore impelagato in qualcosa di veramente avanzato, solo che questa non è chimica babbana bensì magia. La parola "Vitae" appare molte volte, a volte associata a stilizzazioni di un liquido scuro contenuto in una fiala disegnata. Le ultime pagine sembrano più esasperate e interi paragrafi sono sbarrati quasi con rabbia. Fallito, fallito, fallito. Il diario termina con parecchie pagine bianche. L`ultima cosa che appare su carta è la stilizzazione di quella che sembra tanto.. una bacinella. E un nome cerchiato: Grayson.
22:05 7/6 Nihe_Spooner (Loggia-pomeriggio di oggi) Francamente non ci sperava. Non risponde a James all’inizio, troppo occupato a compiere le sue magie, e a sigillo completato aspetta un paio di secondi in religioo silenzio a guardare il diario. Lo apre con cautela, poi, con un sorriso soddisfatto al vederlo pieno di scritte invece che bianco e intonso come prima. Certo, è un sorriso che ha vita breve quando capisce che di quello che c’è scritto sul diario non si capisce un’emerita ceppa. «mm...diciamo che è una via di mezzo tra cose sconclusionate e qualcosa con un senso. Sono...sembrano, almeno, i rituali di cui si ha avuto anche notizia, di quelli con cui era stato collegato...come i corpi di babbani dissanguati. Come...questo, per esempio.» indicanto l’uomo con tutti i disegni sopra. «non dicevano qualcosa a riguardo all’inizio?» continuando a sfogliare, le sopracciglia corrugate e gli occhi che faticano a staccarsi dalle pagine, quasi morbosamente affascinato da quegli scarabocchi, quelle ricerche di un genio un po’ psicotico. E l’ultimo disegno..lo lascia perplesso. «uao, per fortuna ha deciso di fare il pozionista e non il disegnatore.» certo che ci va una battuta, non sta ancora così messo male, dai. Quel nome...quel nome poi lo studia con interesse, manco dovesse rivelargli a chi appartiene e perchè è qui segnato. «Grayson. Un’altra persona da scoprire chi sia. Splendido.» quando si spera di avvicinarsi ad una soluzione, sembra ci sia un’altra via che ti conduce solo più lontano dalla verità. «e senza un nome, agli archivi al ministero ci saranno milioni di Grayson. ...Magari non collegati al nome di Killian però…» borbotta quasi tra sè e sè, ripromettendosi di dare istruzioni più dettagliate a Kim più tardi. Ora… ora lascia che sia James a decidere se vuole ancora studiare il diario. «allora, i mangialumache ci aspettano.» guarda quanto è felice di accompagnarti, James. «spero che almeno la cena sulla tour eiffel la pagherai tu, Dashkov.» è la città più romantica del mondo, no? Sii un gentiluomo, James. Comunque, è pronto a seguirlo, rimettendosi brevemente il mantello in pandant con la veste da mago,uscendo dalla Loggia dopo aver dato il diario da custodire preziosamente a qualcuno. Meglio che non lasci la relativa sicurezza di quel luogo. «ci ritorneremo più tardi a spaccarci il cranio sopra quei disegni.» E via, alla porta e verso la Francia, o meglio, verso un camino con metropolvere annessa che sia collegato con i nemici d’oltremare. «non penso che ci sia qualcuno abbastanza vecchio per ricordarsene di primo contatto...ma sicuramente non sarà tanto dimenticato cosa ha fatto con le conoscenze acquisite lì. Tanto vale tentare...anche se non mi aspetto grande collaborazione. E` già tanto se riusciamo ad arrivarci in Francia.» non si amano tra loro eh?
22:15 7/6 James_Dashkov (Loggia-pomeriggio di oggi)Sta in silenzio appunto, non emette una parola in merito a quello che sta facendo Nihe per il semplice fatto che anche lui avrebbe provato a fare la medesima cosa e quindi nulla da eccepire alla fine, ma lasciando a chi in queste cose è più esperto di lui. Un momento di incertezza, la fronte a corrugarsi quando tutto ha fine, fissando interrogativo Spooner, «Dici che avrà funzionato?» la domanda lecita, del tutto spontanea e anche naturale, ma lasciando all’altro modo di aprirlo per cercare di capire se abbia sortito effetti. Quando Spooner lo apre, gli si affianca ad osservarne la scrittura, gli appunti, i disegni stessi in quelli che si risolvono essere dei rituali artimantici più che altro e anche piuttosto sofisticati, per non parlare dell’ambito Runico che personalmente conosce poco se non per nozioni teoriche naturalmente, «la situazione si infittisce» il mormorio roco che deriva in seguito a quell’occhiata, bloccando Nihe sulla stilizzazione del liquido nero, «Secondo te, quello è sangue?» potendo osservare le stilizzazioni del liquido scuro associate alla parola “vitae”, riflettendo sulla questione, «Che in effetti si, sarebbe logico con gli omicidi commessi e rinvenuti.» mormora pensieroso, «Da quel che era stato detto una delle ultime vittime era stata appesa a testa in giù e sgozzata, per raccogliere, plausibilmente, il sangue delle vittime, visto che gli interessava pare, instaurare un legame tra il sangue e la vita stessa» e quindi in linea con i disegni artimantici e runici su quello schizzo sul quaderno. Fino ad arrivare alle pagine bianche a quel bacile e quel nome. «Di questo passo non ne verremo mai a capo» sbuffando sonoramente, «comunque una prima cernita andrebbe fatta in base al tipo di occupazione/studi/lavoro, di sicuro qualcuno di essi, sempre se si tratti di una persona, deve avere a che fare con qualcosa che potesse interessare a Killian sui propri studi» la replica che giunge poco dopo, ancora del tutto pensieroso, riscuotendosi poco dopo alle parole di Spooner. «Comunque, è inutile fossilizzarcisi sopra ora, ne avremo tempo e modo, ma conviene uscire da qui dentro e dirigerci alla Saint Clouny» l’invito verso l’altro, spicciandosi ad abbandonare la loggia ed uscire fuori di la, « Neanche a dirlo, sia mai che non passi per un galantuomo, madame» prendendolo in giro, ammiccandogli anche, per tornare poi serio, «Vediamo cosa ci offre il posto» l’ultimo dire in direzione di Nihe, per cercare la prima metropolvere disponibile agli spostamenti o quel che per essa possa condurli alla meta successiva. Saint Clouny arriviamo!
FATO
I due maghi fanno appena in tempo a leggere quel nome, che qualcosa accade alle scritte del vecchio diario. Scompaiono, come a tornare alla situazione originale, per poi ricomparire, distorcersi e raggrinzirsi, proprio come qualcosa che si decompone all`aria. Le stesse pagine del diario si raggrinziscono e ingrigiscono, quasi fossero state in qualche modo "bruciate" dalla magia stessa in conflitto. O forse il diario possedeva una qualche protezione secondaria che ha così distrutto per sempre ogni traccia di quegli studi segreti. I due faranno bene a tenersi stretto quel nome, perché ormai non si legge più e difficilmente tornerà a leggersi. Nihe, il distruttore di oggetti, sarà il titolo dell`anno. Ma facciamo un salto di tempo e di spazio, andando a finire oltre la Manica, dove la Saint Clouny è tornata a torreggiare sul mare, con i suoi vecchi edifici pittoreschi. La hall incastonata nel vecchio stile classico dei palazzi settecenteschi è provvista di un desk per l`accoglienza al quale generalmente giovani maghi presentano carte e scartoffie per richiedere l`iscrizione o per registrare gli esami. Oltre al desk, una massiccia scrivania in ebano lucido, si intravede il corridoio che poi gira verso la fornitissima biblioteca che occupa gran parte del pian terreno della struttura principale. Al banco informazioni, una strega di mezza età con occhialetti tondi calati sulla punta del naso e una permanente che le gonfia ordinatamente i capelli secondo la moda rinascimentale.
23:11 7/6 Nihe_Spooner (>Francia- oggi pomeriggio) «il sangue… si.» Seguendo il dito di James che gli mostra qualcosa. «Il sangue è vita...ed è su quello che ha fatto i suoi misteriosi esperimenti vari.» Riflette, una mano sul mento che massaggia leggermente come se dovesse far partire di là le idee. « e se fosse quindi una malattia del sangue? Ed è quello che viene intaccato dal cristallo? E i babbani sono immuni perché..non hanno magia nel sangue. Non è sangue magico il loro..» ciò non toglie che.. «Ma se la teoria di Dalloway è vera e si passa quando si fanno magie vicino o contro il cristallo stesso..perché il mio sangue non è già stato intaccato? E quello di Sebastian e Verena si?» Perché invece di scoprire le cose da verena stessa lui le scopre da ilary Wilson, si. «Perché io non l`ho propriamente toccato? O..potrebbe essere dovuto al sangue stesso? ..» una soluzione che gli sfugge «spiegherebbe perché dice che chiunque sia a scoprire cosa fa, potrebbe farne una strage..» e vene definitivamente interrotto dalle pagine che perdono le loro parole, con un «no!» Piuttosto sofferto mentre le vede scomparire. Questa volta non può nemmeno incolpare Simon. «...spero di trovare la soluzione, per controbilanciare questa mia distruzione di ogni materiale»è ancora sotto shock, capitelo. Niente, meglio andare in Francia «si, andiamo a toccare e distruggere qualcosa di loro.» Con un piccolo inchino per James da vera Madame per poi seguirlo. Quando arriva di là, lascia che James lo preceda mentre si scotola via la cenere del camino dalle vesti pregiate. «Bonsoir..» un sorriso incoraggiante alla signora, uno dei suoi che vorrebbe essere charming a sufficienza. Ma lascia che sia James a parlare e chiedere, che qui è di casa, e lui è solo l`usurpatore inglese. La bacchetta è finita nella manica comunque, a portata di mano ma non visibile. In caso dovesse servire un aiutino alla questione.
23:18 7/6 James_Dashkov (>Saint Clouny -pomeriggio di oggi) Le parole di Nihe si perdono nel nulla per un pezzo, come solo giusto che sia, meditando solo lui sa cosa, «Sono solo supposizioni, potremmo sperimentare certo, ma farlo vorrebbe dire metterci ulteriormente in pericolo» uno sbuffo di conseguenza, « anche se non lo escluderei che potrebbe essere una malattia del sangue» annuisce certo, il tono basso, «potrei fare da cavia volendo» lo suggerisce con non chalance dopotutto, come fosse normale una cosa del genere. Prima di vedere le pagine scomparire nel nulla e farsi venire un mezzo infarto, «Chissà perché al Magister dobbiamo portare sempre pessime notizie» l’ultimo dire, le mani che si serrano inevitabilmente, il bicchiere accantonato e via per altri lidi. E’ come solo logico che sia, lo sguardo per prima cosa vaga in giro su quella che è la struttura dove per anni ha studiato, dove ha passato la maggior parte del proprio tempo a dilettarsi tra quella che è una delle sue passioni più grandi, tralasciando poi che sia finito a lavorare al Ministero per motivi personali. Le artiche vagliano in giro la struttura, il luogo, perdendosi per qualche attimo tra i ricordi di quel che era, come fosse imbambolato, e il diario che è finito nel nulla un ricordo di cui si avvedranno solo al loro ritorno essere diventato nient’altro che carta straccia. Fatto sta che più o meno la struttura è quella di sempre, il sorriso si fa largo sulle labbra ed è una di quelle cose rare da poter osservare. Un cenno del capo al banco informazioni, poiché è inutile fare la fila per quello che il desk dove gli studenti disbrigano le pratiche, e quindi è sottinteso che verso Nihe ci sia un invito a seguirlo in quella direzione. Il passo che per quanto militare risulta comunque fluido mentre si avvicina al banco informazione. Il sorriso cordiale a farsi largo sulle sue labbra e in direzione della strega di mezza età che presenzia al back office, «Buon pomeriggio» la voce cordiale, armoniosa, lo sguardo ammorbidito verso la donna, attendendo riscontro di conseguenza, « non vorremmo disturbarla» ma quando mai?,« Sono un ex studente di questa sede e mi servirebbe reperire alcune informazioni un po’ più approfondite per alcuni studi che ho ripreso in mano dopo i miei anni trascorsi qui» un momento di pausa per vagliare la reazione della donna, «All’epoca delle mie ricerche, puramente teoriche, rammento bene del nome di Killian Dolohov» pronunciando con cautela quel nome, sapendo bene del soggetto forse poco apprezzato, « non ricordo se fosse un semplice studente o anche un insegnante ad onor del vero, ma attualmente non saprei dove poter reperire altro, se nell’immensa biblioteca che abbiamo a disposizione qui o se sarebbe possibile parlare con qualcuno che magari può esserne a conoscenza»il tono di voce sempre tranquillo, lo sguardo sulla donna, «sempre che lei ci possa aiutare naturalmente» il sorriso serafico a restare sulle labbra nell’attesa di un possibile riscontro positivo. Sempre che ce ne sia uno ovviamente.
FATO
Massì, andiamo a distruggere qualcosa direttamente in Francia. La donna dietro la scrivania alza lo sguardo chiaro sui due, sguardo che passa da Nihe che ha preso parola per primo, a James, che è quello che prende in mano il dialogo. Inutile dire però che al nome di Dolohov qualcosa cambia nella disponibilità della strega, che sembra farsi più rigida. «Spiacente, ma non posso aiutarvi con nulla riguardo a Dolohov.» Categorica, aggiunge pure un «qualsiasi cosa abbia lasciato è già stata disposta e portata via di qua.» È evidente che la St. Clouny abbia già avuto la sua dose di intrusioni, si presume da parte degli Auror, e che sia rimasta abbastanza infastidita dall`ombra che il mago oscuro ha lasciato sulla sua struttura. Ciò nondimeno, tenta di mitigare il rifiuto aggiungendo un «Se è interessato a qualche argomento in particolare però può sempre rivolgersi ad Emile.» Un cenno della donna e un mago sulla cinquantina impegnato poco più in là a compilare alcuni moduli alza lo sguardo sui due. Occhi azzurri, testa quasi calva, mento sfuggente. James se lo ricorda. È il bibliotecario da, tipo, sempre. È con un forte accento francese che si rivolge proprio a lui con un «Prego?»
00:00 8/6 Nihe_Spooner (Francia- oggi pomeriggio) Well, damn. Improbabile certo che una segretaria avrebbe potuto vuotare il sacco e aiutarli veramente nella loro spedizione. Ma almeno sembra meno chiusa di quanto si aspettava di trovare qui in Francia. Forse perchè lui ha parlato poco e il suo accento posh non si è fatto sentire, e James non è proprio inglese inglesissimo? Chissà. «ah, come mai?» finge nonchalance, quasi sorpresa e dispiacere per James che ora guarda, come un amico che aveva proprio proprio bisogno di quegli appunti. Ma vengono rimandati verso Emile, ed è lì che segue James ancora una volta, con un segno del capo e un sorriso cordiale verso la donna, le mani dietro la schiena che ora fanno scendere brevemente la bacchetta per impugnarla, nascosto dal mantello. Non ha bisogno di fare nessun movimento particolare, a dire il vero. E’ solo un’infusione di energia che cerca di ottenere. Ma prima lascia che sia James a chiedere di Dolohov e dei suoi studi. «su di lui? Era all’epoca un importante nome, no? E...sugli studi del signor Grayson?» ...ma si, o la va o la spacca in fondo. Ora, quello che si imprime nella mente è il cerchio di mvak. Tutte le rune in ordine, in questa ruota ben definita nella sua testa. Il punto focale si sposta poi. Dal cerchio stesso, a zoomare sul centro, lo spazio bianco che sta nel mezzo della ruota. Lì, dove risiede la runa bianca,la Wodan. Senza particolare forma, solo racchiude il potere di tutte le altre, centro ed equilibrio. E mentre si concentra su quello spazio bianco così potente, è il nome stesso *wodan* che si piazza nella testa, facendo confluire in lui un sentimento in particolare che vuole passare ad Emile. Una fiducia, che lui ha provato con Karin, e Karin soltanto. Quella stessa fiducia per un’amicizia che dura da 15 lunghi anni, di poterle dire tutto, di non essere giudicato. L’ha provata, sa come ci si sente. Ed è per questo che è facile convogliarne i tratti e cercare di passarli lentamente e brevemente ad Emile. Non è niente di che, solo un aiuto affinchè si senta fiducioso in loro, anche se forse non hanno le facce più rassicuranti del mondo.
00:06 8/6 James_Dashkov (>Saint Clouny -pomeriggio di oggi) Le gioie non esistono, ormai era appurato. E se quel diario è andato distrutto, figuriamoci se il pomeriggio potesse solo migliorare in qualche modo. La risposta della donna infatti non è delle migliori e quando gli offre in aiuto il bibliotecario, l’espressione diviene molto del tipo “ e di te cosa me ne dovrei farei?”, che se vogliamo per il tempo che ci ha buttato in quella biblioteca probabilmente la conosce meglio di Emile stesso. Lanciando un’occhiata a Spooner, poco rassicurante, «Madame, le posso assicurare che se fosse stata una ricerca puramente bibliografica, avrei chiesto l’accesso al luogo, conoscendolo come le mie tasche» quieto sempre, non una punta di fastidio davvero, voltandosi verso il Signor Emile solo successivamente, per quanto sarebbe in vena di fare un imperio e fare molto prima veramente, ma sta cercando di appellarsi a tutta la sua pazienza possibile e immaginabile. Magari quell’uomo può forse restituire qualcosa di importante pur non sapendolo ecco, d’altronde la maggior parte delle informazioni reperibili a quel modo le ha già ottenute Jason insieme alla Dalloway, tanto vale tentare altre strade. «La ringrazio..» alla donna, il sorriso lieve ma falso quanto una banconota da due zellini ecco, fingendo arrendevolezza «Signor Emile, non so se si rammenta di me..» il sorriso placido ancora, invitandolo con un cenno magari ad un posto più quieto per non disturbare nessuno (??), aka non farsi sentire, ma lasciamo perdere, aspettando che l’uomo lo segui « Anno 2066-2068, James Dashkov» presentandosi, «avrò chiesto in prestito mezzo reparto inerente alla sezione Veleni e antidoti» fornendo informazioni rilevanti, «mi infilavo sempre all’ultimo tavolo del reparto e puntualmente chiedevo sempre proroghe per la consegna» ridendo, perché probabilmente lo avrà fatto dannare all’epoca essendo di quelli così fissati che se un libro non lo leggeva dalla prima all’ultima pagina, non era soddisfatto. «Portavo gli occhiali all’epoca» ulteriore indizio, « mi chiedevo..» prendendo un ‘enorme pausa, « se potesse indicarci dove trovare materiale utile sulla pietra filosofale, i suoi studi in ambito pozionistico, trattati inerente all’uso del sangue come ingrediente nei rituali , ricordavo dal tempo trascorso lì, da quel che si diceva Dolohov ne era interessato, circolavano un sacco di voci interessanti » elencandone solo alcuni, «Ricordo perfettamente che lei era attento a tutto e tutti, sapeva più cose di quel che l’intero corpo studentesco e docenti, messo insieme, era a conoscenza…» fissando l’uomo di quanto in quanto, le mani che si portano dietro la schiena come i vecchi centenari, « sono sicuro che nessuno meglio di lei saprebbe dirmi» la voce un’adulazione continua, giusto per ammorbidire l’uomo nel mentre, in modo tale poi da poter domandare altro. Ma un passo alla volta per intenderci. Non allarmiamo nessuno. «Ah e se per caso il nome Grayson, i suoi studi magri, le rammentassero qualcosa si » tentar non nuoce no? Sia mai ne esca qualcosa di buono in tutto quello sfacelo. Accordandosi quindi alle parole di Nihe. Si, sta riempiendo di parole Emile, povero, al suo solito.
FATO
La donna è ben felice che Emile sia proprio lì accanto e di poter scaricare questi due scomodi stranieri direttamente a lui. Coglie la domanda di Nihe, ma visto che James si sposta prontamente verso il bibliotecario, alla fine lei si limita ad un sorrisetto alla "io ho finito", lasciando cadere di fatto qualsiasi argomento e tornando alle sue scartoffie. Almeno, Emile sembra raccogliere l`attenzione e le domande dei due, rizzando la schiena e recuperando un paio di occhialetti perfettamente tondi da sistemare sul naso, davanti agli occhi di un azzurro sbiadito un po` disturbante. Ascolta la presentazione di James cercando di ricordarsi di lui, e poi «Ahh.. sì, credo di ricordarla, signor Dashkov.» Ma circa la pietra filosofale «..Beh, abbiamo dei trattati teorici del 1700, delle interviste riportate su vecchi giornali di Flamell e una serie di saggi alchemici degli anni `90 a cui in effetti Dolohov si era interessato nel primo periodo, ma..» scuote il capo, ancora perplesso sulla domanda, prima di azzardare un «Non vedo dove lei possa andare con quella roba. Niente di tutto quello rappresenta qualcosa di effettivo.» Come tanti maghi hanno poi dimostrato. Non è ben chiaro se sia la magia di Nihe ad influenzare la disponibilità di Emile, o se sia quel nome ad accendere in qualche modo la sua curiosità. Sicuro è che quando i due maghi lo pronunciano, il bibliotecario dall`aria quasi indolente li fissa con fare allarmato, come se fin`ora qualcosa gli fosse sfuggito e ora, grazie a loro, gli sia tornato in mente. E poi «..Venite con me.» Un cenno in loro direzione li invita a passare oltre il desk e seguirlo lungo il corridoio, verso la biblioteca. «Thomas Greyson è stato docente di Elisir Curativi fino al.. hmm al `42 mi pare. Fu lui ad accettare Dolohov come assistente, diversi anni prima. Dolohov gli doveva la carriera.» Spiega con poche parole scelte e dal forte accento lumacoso e strascicato. Tira fuori un mazzo di chiavi mentre li accompagna attraverso la vasta biblioteca senza soffermarsi su nessuno dei tantissimi libri lì presenti. Cerca una stanzetta chiusa a chiave, infila una chiave nella toppa e la gira. Il vecchio meccanismo scatta. «Mi ricordo che lavoravano insieme ad alcune ricerche, poco prima che si alzò quel tarramel spaventoso sulle attività illecite di Dolohov. C`è qualcosa che Greyson gli aveva detto. Qualcosa che aveva cambiato improvvisamente Dolohov. Sembrava aver perso interesse su tutto quello che aveva studiato.» Nel piccolo ripostiglio stipato di librerie e scatole zeppe di cartelle e fogli, Emile tira fuori un vecchio registro di documenti. Quei fogli staranno lì da decenni e sono tutti datati, vanno indietro fino ai primi anni del XXI secolo. Sfoglia le buste cercando qualcosa, fino a che non tira fuori una vecchia illustrazione strappata da un qualche libro, porgendola ai due maghi. Vi è rappresentata una specie di fontanella. Un bacile per l`esattezza, retto su un piedistallo decorato e sopra di esso campeggia la scritta "La Fuente De La Juventud".
01:03 8/6 Nihe_Spooner (>Saint Clouny- oggi pomeriggio) che sia un altro buco nell’acqua? «vorremmo vedere lo stesso se magari c’è qualcosa che potrebbe interessare…» sempre con un sorriso cordiale, cercando di aiutare la runa bianca e il suo funzionamento. Ma alla reazione del bibliotecario a quel nome, non riesce a trattenere un sorriso colpito piacevolmente. Annuisce, seguendolo, e girandosi verso James per sorridere a lui, evitando di stringergli il braccio solo per puro caso, in un moto di eccitazione per non aver fatto un solido buco nell’acqua. Lascia che Emile cerchi, non gli mette fretta e non sembra averne anche se dentro probabilmente pare essere sui carboni ardenti. E...prende il foglio quando gli viene passato, mettendolo in mezzo tra lui e l’altro. Ne guarda l’illustrazione, ne legge la scritta...e torna a guardare James senza però aggiungere altro. Solo indicando brevemente la BACINELLA che è disegnata sopra. «studiava la fonte dell’eterna giovinezza? E dice che Dolohov dopo esserne stato messo al corrente, ha cambiato direzione dei suoi studi?» così, tanto per essere sicuri. Ora che hanno un pezzo in più, devono però vedere dove si aggiunge al puzzle. «questo è...un grosso aiuto, davvero. Grazie.» sinceramente, grazie. E ora? Ora si va in Perù? Perchè è lì che è iniziato il viaggio di Dolohov per tornare in Inghilterra, no? «E il libro da cui viene quest’illustrazione...ne sa qualcosa? Non è possibile risalire al libro intero, per caso?» così, si va a tentoni, si fa quel che si può. Ma mentre parla il suo cervello è già altrove. Distratto dalla possibilità di morire infetto da queste nuove scoperte, dall’innegabile fascino che la fonte dell’eterna giovinezza può fare...a chiunque. Certo, se poi si finisce come Dolohov...
01:08 8/6 James_Dashkov (>Saint Clouny -pomeriggio di oggi) Rettifichiamo sulle gioie non esistono, va. Segue quindi Emile, cercando di ritrovare informazioni dagli albori, fino al recente. Fatto sta che se le prime cose non sortiscono effetto, il nome di Greyson riaccende una lampadina in Emile che è ben felice di vedere, sebbene il fatto che sia allarmato non è che gli faccia piacere, ma è l’ennesimo sguardo dubbioso verso Nihe, che si tramuta d’intesa a spingerlo a seguire il bibliotecario fino alla meta, tra quelle parole che incamera e per la quale presta attenzione di conseguenza. E d’altronde il fatto che non debbano cercare un Greyson per mari e monti è sempre una buona cosa, un tassello in meno di cui doversi più o meno uccupare. Lo segue tra gli scaffali, ormai ignorandoli per quanto possibile, sino alla stanzetta chiusa a chiave che viene poi aperta. « Gli doveva la carriera nel senso che già all’epoca i suoi studi erano discutibili a tal punto da tenerlo lontano?» la domanda lecita che fa ad Emile. «Lei non ha idea di cosa si occupassero prima?» Dolohov e Greyson prima del cambiamento. Le artiche che ricercano la figura di Nihe scuotendo il capo quando si mette a scavare tra i fascicoli, fino ad estrarne poi quell’immagine, il bacile sul piedistallo e l’interrogativo sotto la scritta, «Ma è spagnolo…» quel che ne sovviene dalla scrittura sottostante, «la fontana della giovinezza» se ne va per un’idea, tornando per un momento su Nihe, «Indovina che lingua si parla in Perù?» giusto per . «Lei crede che esista? O che visto che Greyson si occupasse di Elisir Curativi, la cercasse nella speranza di curare qualcosa di specifico?» tutte domande serie quelle che sorgono, accordandosi neanche a dirlo alle parole di Nihe sul libro e sulla possibilità di risalirvi. «Posso?» allungando la mano verso il foglio illustrato dopo che Nihe se lo è squadrato per bene, che se ceduto verrebbe guardato anche sul retro, «E non c’è nient’altro tra quei documenti di utile?» chiede, meglio non tralasciare niente.